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 Le Terre del Gentile > L'Alta Valle dell'Esino > Pioraco
Il fascino discreto di un antico avamposto romano, il colore delle pietre medievali, la leggiadria di un pittoresco paese dell’Appennino immerso in unagola selvaggia chiusa fra pareti rocciose con cascate suggestive che caratterizzano il percorso del fiume Potenza, ci portano a Pioraco. Il paese raggiunse il suo massimo splendore sotto il ducato dei Da Varano di Camerino, che diedro impulso, con il commercio degli stracci, alla lavorazione della carta a mano, grazie allo sfruttamento dell’abbondanza di acque.La lavorazione della carta continua ad essere l’attività principale della gente del luogo, grazie alla presenza di Cartiere, appartenenti al gruppo Miliani-Fedrigroni, che continuano ad esportare in tutto il mondo.
Museo della carta e della filigrana Nella sede municipale si trovano le mostre e i musei permanenti della carta, della filigrana ed una “gualchiera prolaquense”, ovvero la ricostruzione di una piccola cartiera medievale, con la dimostrazione pratica della lavorazione della carta fatta a mano, presso la “Bottega della Carta”.
Museo Micologico e dei Fossili Nel Museo sono raccolti oltre 1200 reperti comprendenti pezzi di notevole rarità. Si tratta di una raccolta di fossili vegetali di età diverse, dall'età Paleozoica al Triassico superiore e fossili animali dalle prime forme di vita ai Mammiferi.
Museo dei Funghi Il museo comprende circa 2000 modelli di funghi realizzati in gesso che riproducono le diverse specie esistenti. La raccolta è stata realizzata da Offerl Spitoni.
Molte chiese e monumenti testimoniano la sensibilità artistica e l’alto grado di spiritualità di cui il territorio è stato testimone.
Chiesa di San Francesco
La chiesa del XIV secolo, attigua al chiostro e all'ex convento francescano, fu costruita sui resti di un rudere romano, e ne conserva all'esterno le linee romaniche e l'antico portale sormontato da una finestra a bifora, con l'abside poligonale. La chiesa presenta all'interno un bellissimo soffitto ligneo a cassettoni (all'origine capriate), rifatto nel 1730. Fino al 1700 l'interno risultava tutto affrescato con la vita del santo, di cui rimangono pochi segni. Fra gli altari in stile barocco, quello fatto erigere nel 1622 dai cartai piorachesi per devozione al Crocefisso; una pregevole tela raffigurante San Carlo Borromeo, della scuola bolognese; le Via Crucis (olio su tela) del Mancini; due statue lignee del'600, l'Addolorata e l'Apostolo Giovanni e una Pietà in pietra, di fattura artigianale; un affresco con la Crocifissione attribuito a Girolamo di Giovanni.
Chiesa della Madonna delle Lacrime di Seppio
La Madonna della Lacrime si trova nell'omonima Chiesa parrocchiale di Seppio di Pioraco, l'immagine è dipinta dal Boccati su tavola ed è datata 1466. La Tavola è il residuo di un trittico: il San Sebastiano è passato al Museo Diocesano di Camerino e il San Vincenzo è andato perduto. La Madonna ha sulle ginocchia il Bambino, ai due lati due angeli e in basso il committente. Soave è la Vergine, pieni di grazia i putti, armoniosi i colori, preciso il disegno Il miracolo del pianto si verificò nel 1521.
Santuario della Madonna della Grotta
La chiesetta dedicata alla Madonna della grotta, già Madonna della carceri, è parzialmente incastonata nella viva roccia. Conserva la statua della Madonna la cui festa ricorre ogni tre anni. Questo territorio, dagli ambienti incontaminati, offre numerose opportunità di svolgere itinerari a contatto diretto con la natura e in piena tranquillità: la suggestiva camminata all’interno della gola rocciosa scavata nei millenni dal fiume Potenza;il percorso naturalistico dell’Aula Verde che per alcune centinaia di metri permette di visitare ambienti molto diversi fra loro e di grande interesse botanico e paesaggistico; l’attività dell’arrampicata sportiva nella faresia di Pioraco; lo sport del deltaplano sul Monte Gemmo; percorsi di mountain bike; una pista di minicross; la speleologia subacquea nella risorgenza della Grotta del Castoro in prossimità del Laghetto azzurro.

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