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 IL TERRITORIO DI MATELICA ED IL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
PREISTORIA e PROTOSTORIA

Le prime testimonianze del territorio risalgono al Paleolitico Medio, e seppur di carattere sporadico, risultano piuttosto diffuse: per il Paleolitico superiore si dispone di alcuni dati stratigrafici (località Case Felceto e Case Pezze). Risalente alla fine del Neolitico, è invece l’abitato di Braccano, in cui sono state individuate alcune aree di lavorazione della selce.
È con l’età del ferro che la documentazione archeologica attesta una cospicua antropizzazione del territorio, con particolari concentrazioni nelle zone di fondovalle: il popolamento si distribuisce in maniera piuttosto sparsa, ed oltre ad alcune aree di abitati, numerose le testimonianze relative a necropoli con circoli di pietre e fossati anulari. Gli scavi archeologici, in alcuni casi, hanno messo in evidenza anche il legame tra abitato e zona funeraria, come in località Crocifisso ed in località Cavalieri. Meglio documentate risultano in genere, le fasi centrali dell’età del ferro, in particolare quella orientalizzante: si tratta di un periodo cronologico compreso tra la fine dell’VIII e gli inizi del VI, in cui si evidenziano profondi mutamenti socio-politici, segnati dall’emergere di una classe aristocratica in grado di accumulare beni di lusso e prestigio sociale grazie al controllo delle vie di transito e allo sfruttamento di terreni agricoli: archeologicamente parlando, questo si riflette soprattutto nella circolazione di materiali di importazione dall’Etruria e dal Mediterraneo Orientale, e nell’organizzazione degli spazi funerari. Le più importanti testimonianze sono probabilmente la tomba 53 della necropoli di Brecce, e la sepoltura di Villa Clara, interessanti sia per i materiali metallici relativi all’armamentario (elmi, elementi della bardatura del cavallo…) ma anche per il vasellame fittile (si ricordi il grande holmos di Brecce) oltre a reperti di vario genere (una menzione meritano lo scettro ed i vinaccioli di vitis vinifera provenienti da Villa Clara). Si segnala inoltre la più recente sepoltura di Fig. 1: rinvenimenti dalla Tomba di Villa ClaraPasso Gabella da cui provengono materiali di eccellenza.
Matelica rimane comunque uno dei casi più importanti ed emblematici nelle Marche per la cultura picena, di cui esistono testimonianze funerarie ed insediative che offrono un quadro completo dalla prima età del ferro agli albori della romanizzazione. Documentazione relativa alle ultime fasi proviene dagli scavi di via Spontini e via Tiratori, i cui abitati, risalenti al VII – VI sec. a.C. hanno restituito anche materiali di età più recente (IV – II sec. a.C.), oltre che dalle indagini svolte presso il Teatro Comunale, in cui sono stati rinvenuti i resti murari di un’abitazione datata al V sec. a.C. Il panorama degli studi e delle ricerche, in costante fermento, si è inoltre arricchito negli ultimi anni con nuove scoperte e acquisizioni di estremo interesse.


ETÀ ROMANA
Periodo repubblicano (fine IV - I sec. a.C.)

Come gli altri centri appartenenti alla VI regio augustea (Umbria et ager Gallicus), anche Matelica viene menzionata da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, o meglio viene menzionato l’etnico Matilicates, rinvenuto anche su un bollo laterizio risalente al I sec. a.C. Probabilmente come tutte le altre comunità umbre, in seguito al conflitto, Matilica stipulò un’alleanza con Roma, che le garantì lo status di civitas foederata. In seguito alla guerra sociale (90-88 a.C.), fu municipio con magistratura duovirale: questo costituisce un’eccezione tra le città vicine ed affini storicamente, che annoverano tutte dei quattuorvirati.
Per quanto riguarda le evidenze archeologiche relative a questo periodo, al momento sono limitate soprattutto ai rinvenimenti ceramici del tipo a vernice nera, databili tra III e II sec. a.C., che testimoniano la frequentazione dell’area, ma che non trovano conferme nel ritrovamento di strutture. La zona che verrà inurbata a partire dall’età imperiale, comprende grosso modo l’attuale centro storico e testimonia quindi una contiguità, ed in alcuni casi una continuità, con gli insediamenti di età pre-romana.

Età imperiale

Fig. 2: mosaici rinvenuti a palazzo OttoniAnche il municipium di Matelica vive la sua massima fioritura urbanistica tra I e II sec. d.C., e proprio a questo periodo si possono ascrivere le principali strutture archeologiche riferibili soprattutto ad edifici privati. Tra i principali rinvenimenti, la domus di Palazzo Ottoni, con mosaici policromi (ancora visibili), la domus situata tra l’ex palazzo del Governo e piazza Leopardi, da cui proviene il famoso orologio solare, meglio noto come “globo di Matelica”, e gli ambienti rinvenuti nello scavo dell’ex palazzo Chierichetti, la cui successione stratigrafica documenta una frequentazione dalla protostoria al Medioevo. Si ricorda infine la presenza, al di sotto del teatro comunale, di un impianto termale i cui ambienti si collocano su precedenti livelli protostorici. La viabilità urbana, si innestava su quello che è stato identificato come cardo maximus, orientato nord sud e corrispondente all’incirca al tracciato di Corso Vittorio Emanuele II: l’andamento doveva riflettere quello extra-urbano della via secondaria che da Camerinum, proseguiva verso nord e passando per Matelica, raggiungeva il centro di Tuficum. Oltre ai rinvenimenti urbani sopra citati, si segnalano anche la presenza di un acquedotto, di una villa in località Fonticelle (attualmente non visibile), e di alcune aree funerarie.


Il Museo Civico Archeologico
È stato allestito all’interno di Palazzo Finaguerra, adiacente al complesso di San Francesco: il piano terra ospita il book-shop, la biglietteria e la sala didattica; il primo piano è riservato alla sezione pre-protostorica, dal Paleolitico all’età del Ferro, e di grande rilevanza sono i corredi funerari di età orientalizzante. Il secondo piano ospita invece i reperti di età romana, che nella loro varietà di genere (epigrafico, architettonico, numismatico, domestico e comune) danno un quadro completo della vita del municipium: due sale sono infine riservate alle fasi medievale e rinascimentale, che risultano per lo più documentate da materiali ceramici (ceramica comune ed alcune maioliche), recuperati in contesti di scavo.

INFO: Museo Civico Archeologico
Palazzo Finaguerra - via San Francesco Matelica
Chiuso il martedì
ORARIO INVERNALE (Ottobre-Giugno): lun-ven 16.30-18.30; sab, dom, festivi e prefestivi 10.30-12.30/16.30-18.30
ORARIO ESTIVO (Luglio-Settembre): lun-dom 10.30-13.00/16.30-19.00
Ingresso a pagamento, accesso, facilitato, shop, caffetteria, visita guidata.
Biglietto: intero 3,00 euro; ridotto: 2,00 euro; gruppi euro 2,00 + euro 1,00 guida. La riduzione si applica anche ai soci del Touring Club, anche per ingressi individuali.
TEL. 0737-781830/ 0737-781811 / 0737-787244
museoarcheo@comune.matelica.mc.it

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