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 Poggi Eremi e Castelli


Precicchie
La più discosta e impervia delle numerose frazioni del territorio fabrianese, in località bella e selvaggia, con un castello trecentesco. Ma il tempo qui non ha valore,potremmo vivere nel 30° secolo o nel Medioevo,tutto ci riporta all’indietro,ci fa lasciare alle spalle qualsiasi pensiero.Nel buio della notte la fioca luce che illumina un piccolo borgo,ti dirà che sei a: Precicchie. Il Castello. Feudo dei conti Attoni,ceduto al comune di Fabriano all’inizio del 14°secolo,mantiene intatto il fiero passato medioevale testimoniato dal nucleo fortificato e dalle massicce mura.


Poggio San Vicino
Poggio S.Vicino è una cittadina posta lungo un crinale,ultimo di una serie di degradanti piccole colline che hanno origine dal monte S.Vicino. La freschezza delle acque, la salubrità dell’aria, gli ampi panorami e la gentile ospitalità degli abitanti, ne fanno una ricercata località di villeggiatura per chi ama la quiete e desidera riposarsi tra suggestive bellezze naturali.Non di rado poi in terse mattinate primaverili e dopo i temporali estivi,lo sguardo può spaziare a nord-ovest,giù verso il mare,superando le propaggini delle colline che dolcemente degradano verso l’Adriatico.
- Torre civica: le mura castellane e le rocche presenti nel suo territorio si erano andate via via deteriorando fino a trasformarsi in un cumulo di macerie che la terra aveva lentamente ricoperto. Si è salvata, grazie a un recente restauro,solo una porzione della torre, unica testimonianza della potenza passata di questo castello posto alle pendici del monte S.Vicino.

- Chiesa di Santa Maria Assunta: appare imponente e grandiosa,ed è la più vasta tra quelle non comprese nel centro urbano,essendo situata in fondo a un lungo viale e divisa dall’antico castello da una strada che ne costeggia il lato sinistro,risale agli ultimi anni del 18° secolo e sorge sull’area di quella precedente le cui vestigia rimangono all’interno.La facciata e i mattoni con cuspite a 4 pilastri;all’interno,a una sola navata,è rettangolare,con le pareti intercalate da pilastri e terminanti in una spaziosa abside . Gli altari sono cinque,compreso quello maggiore,marmoreo e ricco di pietre rare,delimitato da una balaustra,anch’essa in marmo,mentre il pavimento,molto elegante nel disegno,è stato realizzato da Renato Pizzi di San Severino.In una nicchia e venerato un Cristo ligneo in croce,pregevole opera fiorentina del XVI.
Di buona fattura è poi la tela che rappresenta la vergine assunta sorretta da una schiera di angeli.

- Chiesa di SS Giovanni Evangelista e Battista. Questa piccola chiesa, molto interessante sia dal lato artistico che da quello storico, mostra sulla facciata, semplice e di forma quadrata, lo stemma della Basilica di S.Giovanni in Laterano, a dimostrazione che essa fu sotto la giurisdizione di Roma. Un piccolo e grazioso campanile e l’attigua casa della “Cappellania” rendono il complesso molto pittoresco,mentre la parte anteriore fu aggiunta,in tempi lontani,alla primitiva chiesa di più modeste proporzioni.


Domo
Domo non è un semplice paesino ma un vero e proprio castello,cinto da mura con una stupenda piazza,su cui si affaccia la chiesetta ottocentesca della Madonna del Rosario. Ma ancora più bella è la chiesa di S. Paterniano che sorge a conclusione delle mura dell’antico castello di Domo su di una piazza delimitata sui tre lati da abitazioni e sul lato est dalla chiesa. Si riconosce la chiesa oltrepassando una porta ogivale, fregiata di stemma pontificio, residuo delle antiche mura.la costruzione attuale risale al XV sec.,innalzata sulle rovine di una precedente;il portale sulla parete di destra è di origine rinascimentale,è in pietra decorata in forma squadrata e sormontata da una cuspide triangolare in pietra e mattoni,elemento conclusivo dello spartito architettonico.
Sotto la decorazione una cornice a dentelli rifinisce la composizione;l’architrave è sostenuto da due pilastri e da due mensole riccamente decorate con profilo mosso a guisa di voluta, su di esso ono scolpite tre corone floreali entro le quali si distinguono lo stemma dell’ordine Camaldolese (due colombe rappresentanti la vita contemplativa ed attiva che bevono allo stesso vaso),la figura di S.Paterniano Vescovo,lo stemma Ponteficio.
L’interno è ad una navata,la zona absidale,oggi di aspetto cinquecentesco, è la probabile trasformazione di una diversa architettura di cui non ne è rimasta traccia.Nella chiesa




 


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